Ferrara 2011: I limiti dell’attivismo online

L’illusione del web. I limiti dell’attivismo online

L’illusione del web. I limiti dell’attivismo online

Si è svolto a Ferrara, nell’ambito del festival di Internazionale l’incontro dal titolo “L’illusione del web. I limiti dell’attivismo online“. Presenti erano Evgeny Morozov
ricercatore e blogger, autore di The Net Delusion e Michael Anti giornalista e blogger cinese.

Come è facile immaginare sono stati tanti gli stimoli e le riflessione che sono venute fuori. Per semplificare riassumerò l’incontro basandomi su tre focus: la rivolta grazie a internet, la rete e la privacy, Wikileaks.

LA RIVOLTA GRAZIE A INTERNET

Who's Afraid of Twitter?!?!

Chi ha paura di Twitter ?!?!

Michael Anti – La rivoluzione attraverso internet ha il forte limite dei Server. In Cina il Server è nel nostro Paese, da noi esistono copie  dei più diffusi social network ed è evidente che su di essi viene fatto un controllo capillare e spietato. Per questo motivo da noi non è possibile che la rivolta si veicoli attraverso internet.

[A questo ragionamento aggiungo l’ovvia conseguenza: se i server della rete sono in Stati favorevoli alla rivolta ecco che i contenuti saranno lasciati liberi, ma se il Paese avrà interessi affinchè non ci sia una rivolta e/o un cambiamento del governo assisteremo a quella stessa censura che c’è oggi in Cina.]

Evgeny Morozov – Oggi esistono due fenomeni, uno di glorificazione delle nuove tecnologie (capaci di essere veicolo per la rivoluzione) e l’altro di controllo silenzioso sugli utenti e sui loro contenuti. Bisognerebbe essere molto più cauti e analitici quando si affrontano le nuove tecnologie perché l’entusiasmo e’ un’arma a doppio taglio! I media sociali possono essere veicolo del cambiamento ma la rivoluzione passa soprattutto attraverso la società responsabile del Paese! I governi, da parte loro, dovrebbero intervenire e regolamentare la situazione della rete per la messa in sicurezza della privacy. Tramite internet e’ facile partecipare ma e’ difficile organizzare. Ci si può mobilitare per soddisfare il proprio bisogno di cambiamento. Ma si tratta di palliativi che non producono nessun cambiamento. Internet è come il junk food ci dà subito molta soddisfazione ma non è detto che sia nutriente…

LA RETE E LA PRIVACY

Utente anonimo

Utente anonimo

Michael Anti – In Cina ci sono 5 milioni di utenti attivi su internet, un internet, come dicevamo, cinese. Non si può pensare che i partiti politici e le grandi aziende del web siano differenti. Entrambi hanno interessi politici ed economici. Per questo motivo essere presenti in rete con il proprio nome e’ un’arma molto potente fornita, grautitamente, a Facebook e a Google. Non tanto e non solo perché questi dati possono essere trovati, consultati, rubati o venduti. Ma perché il controllo esercitato dalle aziende e’ un controllo molti spesso politico e sociale. E di cui non sempre ci rendiamo conto.

Evgeny Morozov – I vostri dati, chi siete e come la pensate sono la nuova valuta del web. Più ci concediamo e più siamo immessi nel sistema, ma e’ anche vero che questi dati (i nostri gusti, desideri, abitudini, ecc.) possono essere venduti e sfruttati.

WIKILEAKS

Wikileaks su un cartello

Wikileaks su un cartello

Michael Anti – Attraverso Wikileaks si è tentato di portare l’anarchia nella rete. Alla fine questa promessa priva di fondamenti si è trasformata in un ulteriore strumento di controllo. In Cina quando le informazioni che ci riguardavano sono state rese pubbliche il dibattito si e’ spostato subito per individuare chi fossero gli informatori, gli spioni. Dentro la Cina quelle storie già si sapevano e non hanno creato nessun stravolgimento. Mentre invece ha creato scompiglio il fatto che qualcuno avesse ceduto delle informazioni sensibili a paesi stranieri. Nessun segreto dovrebbe essere al sicuro con Wikileaks e questo vuol dire che non ci dovremmo poter fidare più di nessuno.

Evgeny Morozov – Wikileaks parte dal presupposto che la politica possa essere come wikipedia, dove ognuno aggiunge un piccolo pezzetto. Con le raccolte di firme, con il monitoraggio dei politici e con le tante iniziative on line. Ma la politica non può permettere questo tipo di attività. Assange ha sottovalutato il fastidio che l’azione di Wikileaks avrebbe creato, e ora sono loro a essere sotto controllo. I loro finanziamenti sono stati bloccati. In questa fase di grande cambiamento e di richiesta per una rete più libera e sicura Wikileaks sarebbe potuta essere una dei tanti strumenti di pressione e di innovazione. Invece le due cose, molto presto, si sono separate. Assange non è riuscito svolgere un ruolo importante per la libertà della rete! Invece oggi Wikileaks è bloccata e gli Anonymous continuano sempre più saltuariamente a fare i loro attacchi.

Concludo questo post salutando Steve Jobs fondatore della Apple scomparso questa notte all’età di 56 anni dopo anni di malattia. Il suo genio, il suo intuito e la sua fantasia sono stati elementi fondamentali del cambiamento in atto.

La singola percezione cognitiva di questo incontro unita nella rete da differenti post probabilmente può restituire gran parte dell’esperienza. Sullo stesso argomento potete leggere anche:

– direttamente da ferrara per partecipare all’ utopia del web!!!

– Anche il web in Cina è una copia